Con te se ne è andata una parte di me, un amico, un collaboratore, un professionista e un amante del Motorsport serio, quello fatto di valori e di sportività.
Sei sempre stato amante della vita, della famiglia e degli amici, questo ti ha sempre contraddistinto tra tutti.
Farò di tutto per poter portare i tuoi progetti ed i tuoi valori, per far sapere a tutti quante cose belle hai fatto!
Ricordo tutte le “follie” che abbiamo fatto insieme: la 24 Ore di Tout Terrain, Tandalò ed i Tour in posti strani della Sardegna.
Le gare di regolarità ormai fanno parte della mia “vita agonistica”, sono eventi dove la precisione e la concentrazione devono essere sempre al massimo e questo mi stimola. Ok, non c’è l’adrenalina di una gara di rally o di cross country ma rimane un evento sportivo in cui misurarsi.
Al Tour Auto ci sono arrivato perplesso in quanto è l’unica (credo) gara di regolarità in cui ancora oggi sono vietati tutti gli strumenti elettronici. Ammetto che, dopo il disorientamento iniziale, è stato molto bello capire come gestire le misurazioni con il cronometro meccanico (mi sentivo un po’ l’allenatore nel pallone…). Purtroppo la nostra Ferrari Dino aveva il conta miglia e non il conta chilometri, questo ci ha aumentato molto la difficoltà nell’essere precisi ed in più abbiamo capito che il conteggio era leggermente sballato quindi dopo 5 km di prova era impossibile “stare in media”.
Resta una bellissima esperienza, 5 giorni intensi e lunghi, circa 2.100 km totali, 4 circuiti, 10 prove speciali su strade (chiuse). Moltissime auto, una più bella e costosa dell’altra. Chi ha partecipato alla versione competizione si è sbizzarrito nel dare gas con dei veicoli storici ma potenti.
Grazie al mio pilota Luigi ho vissuto una bella esperienza che mi aiuterà nelle prossime edizioni.
A San Marino lo scorso anno, al fianco di Paolo (Andreucci) nella gara CIRT, è stata molto dura sia per alcuni tratti difficili sia per alcuni imprevisti. Quest’anno con Amerigo (Ventura) nella gara CCR, è andata di nuovo un po’ storta anche se, arrivare secondi assoluti, non è poi così male. Dispiace perché ci siamo costruiti un buon margine da amministrare quando, a causa di un ritardo nella gara, ci hanno fatto partire ad un minuto da un concorrente molto più lento. Questo ci ha fatto perdere la testa ma nella prova successiva abbiamo recuperato. Nell’ultima prova, nonostante i due minuti dallo stesso veicolo, abbiamo ripreso la polvere e quindi perso definitivamente la prima posizione assoluta, a favore di Lorenzo (Codecà), sempre molto veloce e presente.
E’ stata comunque una bella gara dove abbiamo dato il massimo, Amerigo ha guidato in modo preciso e senza sbavature quindi bilancio positivo.
Di ritorno nel Campionato Italiano Cross Country Rally per correre con Amerigo Ventura, giovane e veloce pilota alla guida di un super Yamaha YXZ 1000 T4.
Gara in coda al Rally e con la possibilità di prendere le note, tutto nuovo per Amerigo. Abbiamo creato un nostro sistema semplice ma apparentemente veloce ed efficace e siamo partiti.
Abbiamo vinto tutte prove, anche con un discreto margine. Quella che ha dato più gusto è stata la prima prova della domenica, durante le ricognizioni siamo arrivati oltre l’orario limite per fare il terzo passaggio quindi avevamo solo due giri sulla prova, note e riscontro, come quelli “veri”. Primo passaggio, prova vinta con 20 secondi di vantaggio, una bella soddisfazione!
Bella esperienza nella “mia grande famiglia del Cross Country”. Bravo Amerigo e tutto il team.
Penso mille cose al giorno, sogno, invento e ragiono. Qualcosa passa e qualcosa mi resta in testa e lotto per averlo. É successo che qualche giorno fa sono riuscito a collaborare con Irene Saderini e Tony Cairoli per una puntata di Drive Me Crazy 2 di Red Bull Italia, obiettivo Cronoscalata di Tandalò 2020. Persone stupende. Grazie!
Avere uno o più obiettivi é, per me, fondamentale per dare il massimo ogni giorno. Non importa quale sia il settore, l’importante é avere chiaro cosa si vuole raggiungere e combattere, onestamente e con rispetto, per arrivare alla meta.
La Roma – Douz inizia a prendere forma, ho avuto contatti da persone che si sono complimentate per l’idea. Questo fa piacere e mi mette nella condizione di mantenere le aspettative che si stanno creando.
La mia prima volta in Tunisia avevo circa 3 anni, mio papà e mia mamma mi hanno portato a fare un Tour 4×4 a bordo di una Fiat Campagnola gialla e nera.
Ora si prospetta un nuovo scenario dove io devo darmi da fare per creare un evento bello e che possa far felici tutti.